In tanti mi chiedono come preparare questo piatto tipicamente tarantino, amici che vivono nel nord Italia e in Svezia. Trascorrono le vacanze nel Salento e questo piatto è molto richiesto. Certamente con le cozze coltivate a Taranto!! Una minestra così povera ma saporita. Pensate, ho portato 10 kg di cozze congelate a Londra qualche anno fa per 2 cene diverse. Se dico che è piaciuta?!?! In cambio mi hanno preparato le capesante che adoro!
Nel mare di Taranto (Città dei due mari, Mar Piccolo e Mar Grande) ci sono numerose sorgenti di acqua dolce che rende la cozza tarantina ricercata e unica... nel mondo! Leggenda narra che nel VI secolo d.C. un vescovo irlandese, Cataldo, di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, per placare una tempesta nel mare di Taranto, sfilò l'anello pastorale dal dito e lo gettò in mare. Questo gesto provocò la formazione delle sorgenti chiamati citri e anche "anelli di S. Cataldo". Rimase a Taranto su richiesta del popolo, operò numerosi miracoli. Fu fatto santo e oggi è il patrono di Taranto. Comunque ci sono numerosi scritti antichi p.e. uno di Plinio il vecchio, del I secolo d.C. "le ostriche....prosperano nelle acque dolci e dove confluiscono molte correnti" tradotto dal latino, che testimonia la conoscenza delle sorgenti e anche l'esistenza del fiume sotterraneo dal quale sorge l'acqua dolce. I tarantini emigrati conservano nel cuore il ricordo di parenti ed amici e nella mente quanto sono buone le cozze di Taranto! La pesca tutta del Golfo di Taranto è apprezzata per il suo sapore inconfondibile, perché no, è un piccolo Eldorado! Il controllo delle acqua del mare è rigorosamente sotto controllo dalle istituzioni responsabili. Lo scrivo perché c'è stata tanta pubblicità negativa. I giovani del posto stanno riscoprendo la terra che i loro padri e nonni hanno lasciato per lavorare nell'industria, spero che anche il mare in futuro sia una loro conquista sia per la gastronomia che per il turismo. Il mare è splendido e così anche le spiagge! La pasta con le cozze preparata come dice la ricetta verrà buona, ma per gustarla in pieno venite a Taranto, accompagnatela con un vino locale e le vostre papille gustative festeggeranno alla grande:-)))!
La ricetta tradizionale vuole i tubettini ma personalmente preferisco i cavatelli, sia pasta fresca che secca va bene. Certo che il massimo del suo sapore si ottiene usando le cozze aperte a crudo. Se questo non è possibile apritele in una pentola su fuoco medio e toglietele appena si apre il guscio. Estraete il frutto con l'aiuto di un coltello e tenetele da parte in un contenitore con la loro acqua. Il quantitativo delle cozze nella ricetta si basa sul fatto se le cozze sono aperte a crudo e se sono saporite.
2-3 kg di cozze
300-350 gr conserva di pomodoro, pelato o a cubetti (non salsa)
olio d'oliva
aglio
prezzemolo
sale
pepe
Aprite le cozze, recuperando la loro acqua e conservate in un contenitore.
In una pentola sul fuoco fate scaldare l'olio con qualche gambo di prezzemolo. Mettete 3 spicchi di aglio che devono prendere colore. Eliminate l'aglio e mettete una piccolissima parte di cozze, attenti agli schizzi, fate cuocere per 30 secondi. Eliminate i gambi del prezzemolo. Aggiungete il pomodoro, se pelato tagliatelo a cubetti, con parte del suo succo, la minestra deve essere abbastanza "brodosa" e non "salsata"!
Fate cuocere e regolate di sale, non troppo, dato che le cozze sono saporite.
Quando il sugo è cotto, circa 15 minuti, mettete le cozze, con le punta delle dita, a modo gru, le raccogliete dal contenitore lasciando l'acqua del fondo. Se sono crude fate bollire per 2-3 minuti, altrimenti per 1 minuto. Nel frattempo in acqua salata fate cuocere la pasta al dente, scolatela ma recuperate un po' dell'acqua. Unitela al sugo con le cozze, lasciate un minuto sul fuoco medio, mescolate, aggiungete l'acqua della pasta se risulta troppo asciutto.
Prima di servire un bel ciuffo di prezzemolo tritato e qualche giro al macinapepe. Con questo piatto niente peperoncino!!!
Nessun commento:
Posta un commento