mercoledì 25 giugno 2014

GUSCI ALLE MANDORLE (MANDELMUSSLOR)


Letteralmente tradotto dallo svedese significa gusci di cozze: la forma ci può stare ma come gusto e colore siamo lontani:) 
Sono dolcetti tipici natalizi che però si possono gustare tutto l'anno. Diciamo che sul tavolo di Natale in Svezia non devono mancare fra i dolci natalizi. Avevo delle mandorle da consumare e ho pensato di preparare queste delizie. Si possono mangiare così come sono, vuote; altrimenti. riempite con qualsiasi tipo di crema, diventano un pasticcino. Si conservano in scatole di latta e si possono anche congelare, anzi, congelate e riempite con del gelato, diventano un boccone o due di vera delizia! Tradizionalmente in Svezia si riempiono con panna montata e su questa vengono distribuiti i frutti di bosco o marmellata. Posso suggerire una crema fresca come creamcheese, formaggio spalmabile tipo Philadelphia, addolcita con zucchero a velo e mescolata  per esempio al lemoncurd, cioccolata, purea di frutta fresca o crema pasticciera. Crema  pasticciera sola o mescolata alla panna montata, una crema chantilly. I gusci hanno già un buonissimo aroma di mandorla e qualsiasi cosa si vuole usare diventa pura ghiottoneria!!!
Un consiglio: cercate di lavorare l'impasto alla temperatura ambiente non troppo alta: come qualsiasi frolla diventa più complicato. Se non avete tante formine, fate un po' di dolci alla volta, l'impasto può stare in frigo per qualche giorno, altrimenti fate metà dose (l'uovo lo sbattete in una ciotola e ne usate metà:))))))

Cosa serve per ca 30 gusci (le mie formine sono lunghe 10 cm)

130 gr mandorle sgusciate
4 mandorle amare o essenza di mandorla amara
140 gr di zucchero semolato
200 gr burro a a temperatura ambiente
1 uovo
240 gr di farina tipo 00

Togliete la pellicina alle mandorle (bollite 400 gr di acqua e immergete le mandorle, lasciate qualche momento e poi le spellate),  tritatele finemente al mixer.  Lavorate lo zucchero e il burro a crema.  Aggiungete le mandorle, mandorle amare o l'essenza di mandorle, la farina e l'uovo. Impastate e poi avvolgete l'impasto con pellicola e mettete in frigo per almeno 30 minuti.



Accendete il forno a 200 gradi.

Imburrate e infarinate le formine. Prendete una piccola quantità di pasta e formate una pallina, con questa foderate la formina premendo con i polpastrelli infarinati e coprendo con uno strato sottile il fondo e le pareti della formina. Togliete il superfluo oltre il bordo.  Infornate nella parte bassa del forno finché non risultino dorate, ca 8 minuti. Lasciate raffreddare per qualche momento e poi le togliete dalla formina. Io le giro sottosopra e do un colpetto leggero con il manico del mestolo di legno. Servite vuote o farcite.




lunedì 23 giugno 2014

CHOCOLATE CRINKLES O CRACKLES





Non sono una fanatica di cioccolata. Forse non si direbbe, tante ricette la contengono!  Penso a tutti voi lì fuori che potete cadere in astinenza:))) o avete bambini in famiglia che ne sono ghiotti! Questi chocolat crincles sono bellissimi. Avevo tanta voglia di rifarli e mettere giù la ricetta. Sono oltre che belli molto buoni,  ricordano nel sapore un po' il dolce al cioccolato, kladdkaka, ma in miniatura. Si chiamano crincles o crackles perché crepano durante la cottura e si intravede lo scuro del cioccolato sotto la copertura dello zucchero a velo. Se vi piace il sapore di caffè aggiungete due cucchiaini di polvere di caffè solubile mescolata agli ingredienti asciutti.  Prima di infornare devono essere passati e ripassati nello zucchero a velo.  Se si mangiano appena sfornati si sciolgono in bocca, consiglio però di farli raffreddare un po'.  Sono buoni il giorno che si preparano e il giorno dopo ma si possono congelare, forse sono anche più buoni scongelati.

Cosa serve per ca 25 crincles
175 gr di cioccolato fondente 75 %
75 gr burro
100 gr zucchero
2 uova
2 cucchiaini di estratto di vaniglia o una bustina di vanillina
200 gr farina tipo 00
3 cucchiai di cacao amaro
1 cucchiaino di lievito in polvere
1/4 cucchiaino di sale
zucchero a velo



Fate sciogliere il burro con la cioccolata a bagnomaria (in una ciotola su una pentola con acqua), l'acqua deve solo sobbollire e non deve toccare la ciotola.  In una ciotola montate le uova con lo zucchero per ca 5 minuti con la frusta elettrica,  deve risultare un composto chiaro e spumoso.  Setacciate in un'altra ciotola, mescolando, farina, cacao in polvere, il lievito in polvere e il sale; mescolate bene. Amalgamate al composto di uova la cioccolata con il burro e aggiungete gli ingredienti asciutti mescolando. Risulterà un composto appiccicoso. Avvolgete l'impasto nella pellicola e mettete in frigo per almeno due ore o per tutta la notte.

Accendete il forno a 165 gradi.

Formate delle  palline dall'impasto di ca 2,5 cm di diametro. (Se volete fate dei lunghi rotolini di 2,5 cm di diametro che tagliate e formate in palline). Usate lo zucchero a velo per "infarinare" le mani. Passate le palline in un piatto fondo con lo zucchero a velo e rotolateli finché non sono completamente coperti dallo zucchero. Sistemate su una teglia coperta da carta forno e premete leggermente. Infornate nella parte centrale del forno per ca 10-12 minuti. Non li fate cuocere troppo perché risulterebbero secchi!!! Sfornate e metteteli  su una grata a raffreddare. Se sono da congelare li chiudete bene in un contenitore con coperchio o busta da freezer ben sigillata. 


martedì 17 giugno 2014

GRANITA DI LIMONE



Con dei limoni a disposizione e tanto caldo vi consiglio questa granita al limone. La gustavo a casa di Giusi che non la fa più in questo modo, avendo il bimby. Conservava questa vecchia ricetta in fondo al cassetto, la granita viene buonissima, forse meno "sorbettosa" ma d'estate è piacevole sentire sul palato quelle piccole sfere di ghiaccio al sapore di limone. Rinfrescano veramente e poi il succo di limone è un potente disinfettante per il corpo.  Facilissima da fare, senza elettrodomestici, a parte il congelatore naturalmente. Se poi avete uno spremiagrumi elettrico non faticate neanche a spremere i limoni. Ricordate che i limoni lasciano più succo se sono a temperatura ambiente oppure li passate un attimo sotto l'acqua calda prima di spremerli.  È sera e fa veramente caldo: mi preparo un bicchiere di granita al limone! 

Cosa serve

1 l  acqua
500-600 gr di zucchero
10-12 limoni

Bollite l'acqua con la scorza di due limoni e lo zucchero per 5-6 minuti su fuoco medio. Fate raffreddare completamente. Spremete i limoni e aggiungete il succo allo sciroppo di acqua e zucchero, mescolate. Filtrate e conservate in uno o più contenitori nel congelatore. 

giovedì 12 giugno 2014

MINESTRA DI COZZE E CAVATELLI



In tanti mi chiedono come preparare questo piatto tipicamente tarantino, amici che vivono nel nord Italia e in Svezia.  Trascorrono le vacanze nel Salento e questo piatto è molto richiesto. Certamente con le cozze coltivate a Taranto!!  Una minestra così povera ma saporita. Pensate, ho portato 10 kg di cozze congelate a Londra qualche anno fa per 2 cene diverse. Se dico che è piaciuta?!?! In cambio mi hanno preparato le capesante che adoro!
Nel mare di Taranto (Città dei due mari, Mar Piccolo e Mar Grande) ci sono numerose sorgenti di acqua dolce che rende la cozza tarantina ricercata e unica... nel mondo!  Leggenda narra che nel VI secolo d.C. un vescovo irlandese, Cataldo, di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, per placare una tempesta nel mare di Taranto, sfilò l'anello pastorale dal dito e lo gettò in mare. Questo gesto provocò la formazione delle sorgenti chiamati citri e anche "anelli di S. Cataldo". Rimase a Taranto su richiesta del popolo, operò numerosi miracoli. Fu fatto santo e oggi è il patrono di Taranto. Comunque ci sono numerosi scritti antichi p.e. uno di Plinio il vecchio, del I secolo d.C. "le ostriche....prosperano nelle acque dolci e dove confluiscono molte correnti" tradotto dal latino, che testimonia la conoscenza delle sorgenti e anche l'esistenza del  fiume sotterraneo dal quale sorge l'acqua dolce. I tarantini emigrati conservano nel cuore il ricordo di parenti ed amici e nella mente quanto sono buone le cozze di Taranto!  La pesca tutta del Golfo di Taranto è apprezzata per il suo sapore inconfondibile, perché no, è un piccolo Eldorado! Il controllo delle acqua del mare è rigorosamente sotto controllo dalle istituzioni responsabili. Lo scrivo perché c'è stata tanta pubblicità negativa. I giovani del posto stanno riscoprendo la terra che i loro padri e nonni hanno lasciato per lavorare nell'industria, spero che anche il mare in futuro sia una loro conquista sia per la gastronomia che per il  turismo. Il mare è splendido e così anche le spiagge!  La pasta con le cozze preparata come dice la ricetta verrà buona, ma per gustarla in pieno venite a Taranto, accompagnatela con un vino locale e le vostre papille gustative festeggeranno alla grande:-)))!
La ricetta tradizionale vuole i tubettini ma personalmente preferisco i cavatelli, sia pasta fresca che secca va bene.  Certo che il massimo del suo sapore si ottiene usando le cozze aperte a crudo. Se questo non è possibile apritele in una pentola su fuoco medio e toglietele appena si apre il guscio. Estraete il frutto con l'aiuto di un coltello e tenetele da parte in un contenitore con la loro acqua. Il quantitativo delle cozze nella ricetta si basa sul fatto se le cozze sono aperte a crudo e se sono saporite. 

Cosa serve per 400 gr di pasta (tubettini, cavatelli, gnocchetti...) 4-5 persone
2-3  kg di cozze
300-350 gr  conserva di pomodoro, pelato o a cubetti  (non salsa)
olio d'oliva
aglio
prezzemolo
sale
pepe

Aprite le cozze, recuperando la loro acqua e conservate in un contenitore.
In una pentola sul fuoco fate scaldare l'olio con qualche gambo di prezzemolo. Mettete 3 spicchi di aglio che devono prendere colore. Eliminate l'aglio e mettete una piccolissima parte di cozze, attenti agli schizzi, fate cuocere per 30 secondi. Eliminate i gambi del prezzemolo. Aggiungete il pomodoro, se pelato tagliatelo a cubetti, con parte del suo succo, la minestra deve essere abbastanza "brodosa" e non "salsata"!
Fate cuocere e regolate di sale, non troppo, dato che le cozze sono saporite. 

Quando il sugo è cotto, circa 15 minuti, mettete le cozze, con le punta delle dita, a modo gru, le raccogliete dal contenitore lasciando l'acqua del fondo. Se sono crude fate bollire per 2-3 minuti, altrimenti per 1 minuto. Nel frattempo in acqua salata fate cuocere la pasta al dente, scolatela ma recuperate un po' dell'acqua. Unitela al sugo con le cozze, lasciate un minuto sul fuoco medio, mescolate, aggiungete l'acqua della pasta se risulta troppo asciutto. 
Prima di servire un bel ciuffo di prezzemolo tritato e qualche giro al macinapepe. Con questo piatto niente peperoncino!!! 

sabato 7 giugno 2014

DANCING CHICKEN



Ho voluto provare  questo modo particolare di cucinare il pollo, più per curiosità...  Pensate: su un barattolo di birra! 
Devo ammettere che il metodo è un po' macabro, ma perché il girarrosto non lo è?!? Il risultato dà un pollo con la carne umida e per niente secca e con pelle croccante. 
Il miglior risultato del dancing chicken  si ottiene sul grill (barbecue) con il coperchio. Se avete questa possibilità, il pollo deve cuocere alla temperatura di 140 gradi e non su calore diretto. Per ca 2 ore. Non sono però esperta di grigliate.
Io invece l'ho cotto in forno, a 150 gradi per ca 60 minuti. Ho aumentato a 200 gradi per ca 10 minuti. Regolatevi con il vostro forno. Bucando il pollo con la forchetta, il liquido che fuoriesce deve essere incolore: significa che è cotto. 

Cosa serve 
Un pollo di ca 1,2 kg
un barattolo di birra 33 cl, la preferita
burro  30 gr
rosmarino 
aglio
pepe
sale
aromi o erbe preferiti 

Accendete il forno a 150 gradi

Aprite il barattolo di birra, dopo averlo sciacquato, bevetene la metà o la versate in un bicchiere. Inserite nel foro di apertura qualche ramo di rosmarino e due spicchi di aglio. Potete anche allargare leggermente il foro di apertura.
Lavate il pollo sotto l'acqua corrente e asciugatelo con la carta assorbente. Preparate un trito con rosmarino, aglio e le erbe che preferite come salvia, timo o le buste preparate per arrosto, e la buccia grattugiata di mezzo limone. Se desiderate anche del peperoncino. Aggiungete il sale e pepe.
Strofinate il pollo con il burro, anche sotto la pelle, dove arrivate, per averla  croccante. Rotolate il pollo nel trito coprendolo del tutto, distribuite anche nell'interno il trito di erbe. Sistematelo sul barattolo di birra in una teglia che possa raccogliere i succhi durante la cottura.  Portate in forno nella parte bassa. Bagnatelo con il succo del fondo due tre volte durante la cottura, aiutatevi con un cucchiaio o un pennello. Con attenzione per evitare che cada! Ho preparato delle patate tagliate a spicchi che ho fatto cuocere sul fondo del forno, sotto la teglia con il pollo, girandole a metà cottura. Vi suggerisco di trovare un aiuto per sollevare il pollo dal barattolo, il mio non si voleva staccare! Viene da ridere! Lasciate riposare per ca 20 minuti prima di servire.


mercoledì 4 giugno 2014

GELATO IN 3 MINUTI


Montate la panna, unite il latte condensato (concentrato), aggiungete il sapore preferito e subito nel congelatore! Non serve la gelatiera e quando è in congelatore non si  mescola ogni 30 minuti  per rompere i cristalli di ghiaccio. Questo gelato è così buono e facilissimo da fare che ci riescono anche i bambini. È pronto in "un niente", a parte il tempo di raffreddamento. 
Il segreto è quel piccolo barattolo di latte condensato, che se lo fai bollire (barattolo non aperto)  in acqua per almeno due ore diventa dulche de leche. Attenzione però, deve essere coperto da acqua, aggiungerne altra quando si consuma altrimenti il barattolo potrebbe scoppiare. Io questa curiosità non me la sono tolta :)))!
Il barattolo lo trovate nei negozi specializzati o nei grandi supermercati. Io lo compro da Auchan e si trova nel reparto alimenti per l'infanzia. Per fare questo gelato il barattolo non deve bollire ma solo essere mescolato, cosi com'é, alla panna, più un gusto a scelta. Questo gelato fatto in casa è incredibilmente cremoso e setoso e in più buonissimo. Una parte l'ho mescolato con 200 gr di lemoncurd,  l'altra  parte con mezza bacca di vaniglia, un sapore neutro, buono da servire con una fetta di dolce.  Al gelato si può aggiungere per esempio del cioccolato a gocce o fuso, biscotti frantumati, frutta secca o frutta fresca, preferibilmente cotta con lo zucchero; se invece preferite un gusto meno dolce, aggiungete alla panna, al latte condensato e all'aroma desiderato, dello yogurt greco, meno liquido di quello normale (assaggiate per decidere la quantità). Dopo avere aggiunto il lemoncurd nel contenitore con il gelato l'ho distribuito con l'aiuto di una forchetta per avere delle striature. Coprite bene e subito nel congelatore 4-5 ore. Il gelato conserva la sua cremosità anche quando si scioglie!  Provate!

Cosa serve per ca 1,2 l di gelato

Un barattolo di latte condensato  (ca 400 gr)
500 gr panna fresca
sapore preferito

Montate la panna, aggiungete il latte condensato e il sapore scelto. Versate in un contenitore, coprite e congelate.
Tenetelo a temperatura ambiente o in frigo qualche minuto prima di servire.



martedì 3 giugno 2014

BANANACUPCAKES CON FROSTING AL CARAMELLO



Con le banane troppo mature che in casa nessuno vuole mangiare si fanno questi cupcakes.  Le banane contribuiscono a rendere i dolcetti morbidi e "umidi".  Sono golosi già così ma la copertura di panna al caramello dà loro quel tocco in più di pasticceria.  I cupcakes sono come piccole torte, originali degli Stati Uniti, spesso serviti per compleanni e feste.   

Ho aggiunto qualche cucchiaio di gocce di cioccolata, anche questo è qualcosa che si può tralasciare. Serve uno stampo da muffin oppure delle pirottine di carta, ma rigide, tipo plisettate, in modo che crescono in altezza mentre cuociono, o quelle in alluminio (queste però devono essere imburrate e infarinate!).  

Cosa serve per ca 12 cupcakes.                                      
                                                                                              

Farcitura
250 ml  panna fresca
160 gr  caramelle morbide tipo mou tritati o Mars spezzettato  (io ho usato Mars)
                                                                                   
Cupcakes
125 gr  burro a temperatura ambiente
135 gr  zucchero semolato
2   uova
2   banane medie mature
120 gr  farina 00
1 cucchiaino e mezzo di lievito in polvere
1 cucchiaino di zucchero vanigliato in polvere
3 cucchiai di gocce di cioccolato (facoltativo)

Guarnizione
cacao in polvere
                                                                   

Accendere il forno a 175 gradi.

In un pentolino sul fuoco portate la panna alla temperatura di ca 90 gradi, non deve bollire.  Mettete il trito di caramelle in una ciotola e versate su queste la panna calda. Mescolate, le caramelle si devono sciogliere completamente.  Coprite con la pellicola trasparente e conservate in congelatore per ca 45-60 minuti o nel frigo per tutta la notte.

Montate il burro con lo zucchero, deve diventare bianco e leggero. Inserite le uova, uno alla volta, mescolando.
Tagliate le banane e schiacciatele con una forchetta riducendole in purea e unite al composto. Le eventuali gocce di cioccolata le aggiungete adesso.  In un contenitore mescolate la farina con il lievito e lo zucchero vanigliato, setacciando unite al composto mescolando con una spatola dal basso verso l'alto. Riempite le pirottine a 3/4, infornate e cuocete per ca 15-20 minuti, fate la prova stecchino. Lasciateli una volta sfornati per qualche minuto nello stampo.  Fateli raffreddare su una grata.

Montate la panna caramellata con lo sbattitore elettrico. Farcite i cupcakes usando la sac a poche con bocchetta o semplicemente coprendo con la crema e modellate con l'aiuto della lama di un coltello o il retro del cucchiaio. Spolverate con il cacao in polvere. Conservare in frigo.