Molto più tardi quando la farina iniziò ad essere usata dalla gente comune, non solo dalle famiglie ricche, la semla ha avuto la sua forma, bella, tondeggiante preparata con farina bianca e zucchero. La parola "semla" deriva dalla parola latina simila che significa "la farina più nobile". In questi ultimi anni si farcisce anche con nutella, crema pasticcera etc., anche buonissimo, mi piace però ricordare la tradizionale semla che mangiavo da ragazzina. In altri momenti dell'anno proverò anche altre farciture.
Anni fa le trovavi in vendita solo il Martedì durante la quaresima, oggi in Svezia si mangiano dalla fine di Natale fino a Pasqua. Si vendono in tutte le pasticcerie ma si trovano anche nei supermercati, nelle aree di servizio etc etc. Sono state istituite anche premi per "la semla" più buona della città o piuttosto per altre categorie. Ma....vuoi mettere una semla fatta in casa...con prodotti genuini?! Non so come dirvelo....scriverlo.........scusate se mi ripeto......è un impasto briosce:))))). Il cardamomo in questo dolce e un ingrediente principale, dà un profumo e aroma particolare. Pestato fresco al mortaio. A Taranto lo trovo da Bonbon et Chocolat, nella sua capsula verde che si elimina.
Cosa serve per 15- 25 semlor (la grandezza la decidete voi)
250 gr di latte fresco freddo
25 gr di lievito di birra
500-550 gr ca di farina tipo 0
100 gr di burro morbido (buona qualità)
90 gr di zucchero semolato
1 uovo di media grandezza
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di cardamomo pestato fine (di più se vi piace il profumo)
Farcitura
200 gr di pasta di mandorle
300-400 ml di panna fresca
3-4 cucchiai di latte fresco
Zucchero a velo per decorare
Per ottenere una briosce saporita io uso il sistema "riposare in frigo per diverse ore". Preparo l'impasto la sera e lo lavoro la mattina. Se volete fare subito riscaldate il latte a 37 gradi.
Sbriciolate il lievito in una ciotola o nel contenitore dell'impastatrice, versate il latte e fate sciogliere il lievito di birra. Aggiungete l'uovo, lo zucchero, il cardamomo e la farina. Iniziate a lavorare energicamente per avere dei dolci morbidi e leggeri, 10 minuti a macchina, il doppio a mano. Ora aggiungete all'impasto il burro morbido, un po' alla volta, sempre lavorando ed infine il sale. E' molto importante lavorare l'impasto energicamente, si formano le "catene del glutine" che rende l'impasto elastico e il pane poi leggero e morbido. Mettete a lievitare il panetto coperto al caldo per un ora. Per il riposo a freddo in un contenitore, unto da un velo di olio o burro, con coperchio, in frigo per 7-8 ore.
Trascorso il tempo trasferite sul tavolo di lavoro, forse non serve infarinare, iniziate a fare delle sfere:da 50-60 gr sono una grandezza media. Con la mano cupa iniziate con dei movimenti circolatori per ottenere una pallina liscia, trasferite sulla placca del forno coperta da carta forno. Distanziate fra una e l'altra, cresceranno del doppio. Lasciate lievitare al caldo coperte da un panno lontano da correnti. Io infilo la placca in una velina. Devono raddoppiare di volume. L'impasto freddo forse esige un tempo più lungo di lievitazione. Infornate a 225 gradi per ca 8 minuti, devono avere un po' di colore, troppo nel forno le rende secche!
Dopo la cottura le sistemate su una grata a raffreddare coperte da un panno. Iniziate a preparare la farcitura grattugiando la pasta di mandorle attraverso i fori grandi.
Tagliate la parte superiore al dolcetto e togliete un po' di mollica che mescolate con la pasta di mandorle e 3-4 cucchiai di latte freddo. Riempite l'incavo con la farcitura e chiudete con la panna montata addolcita con zucchero a velo, non troppo montata. Posizionate il "cappello", senza premere, spolverate con zucchero a velo. Conservare in frigorifero, meglio se coperti Sono buoni lo stesso giorno o al massimo il giorno dopo.